Bufale e Coronavirus

I rimedi della nonna e la vitamina C
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In questo periodo di grande apprensione collettiva sono in circolazione, sui Social,  in particolare, ma non solo, notizie non controllate sull’efficacia dei rimedi più esoterici, o, per converso, più banali, come l’acqua calda, che ucciderebbe il Coronavirus, incapace di resistere alla temperatura di 27°-28° centigradi; quest’ultima cura verrebbe contrabbandata come un antico “rimedio della nonna“. Peccato che le nonne per lo più non possano intervenire a smentire tali banalità,  che oggi vengono diffuse attraverso un’anonima tastiera.

E la vitamina C?

In questo periodo è molto aumentato il consumo della vitamina C ; sono molte le persone che sostengono che l’assunzione della vitamina C possa curare il Coronavirus  e addirittura, potenziando il sistema immunitario, prevenire il contagio.

In realtà la vitamina C non cura e non previene il contagio.

La vitamina C o acido ascorbico è una vitamina idrosolubile che va assunta con l’alimentazione, in quanto il nostro organismo non è in grado di accumularla e tantomeno di conservarla. Essa è implicata nella biosintesi di importanti aminoacidi, ormoni e del collagene ed inoltre avrebbe anche un effetto antiossidante.

L’acido ascorbico avrebbe inoltre  la  capacità di ostacolare la sintesi di sostanze cancerogene, in particolare a livello dello stomaco; avrebbe anche la capacità , come peraltro altre sostanze, di contrastare i radicali liberi.

Quindi i potenziali vantaggi che andrebbero poi dimostrati non solo in vitro, ma anche in vivo, non sono in discussione.

L’importante è sapere che la notizia che essa curi il Coronavirus o lo prevenga è del tutto infondata.

Pertanto l’assunzione incontrollata  o comunque in grandi quantità può essere nociva per i reni e per l’apparato gastroenterico.

Va anche  detto che la vitamina C non cura in alcun modo i sintomi di un’influenza e non cura né tantomeno previene il raffreddore. E’ discusso invece, ma non ancora dimostrato, che possa abbreviare il decorso dell’episodio influenzale.

E’ importante quindi un uso della vitamina C controllato e consapevole dei potenziali vantaggi, ma anche dei suoi limiti: essa non cura nessuna malattia e tantomeno la previene, e questo vale anche e soprattutto per il Coronavirus.

Pubblicato da Paola Barbara Conti

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